21 Novembre 2024
Jacopo Bianchi | Federico Cuomo | La medicina dello sport torna a Torino, in un momento cruciale per le politiche e i programmi educativi nell'ambito dell’attività motoria. E' questo il principale messaggio emerso dal convegno dedicato alle prospettive in medicina e traumatologia dello sport, tenutosi nella Aula Honoris della Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino
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Jacopo Bianchi | Federico Cuomo | La medicina dello sport torna a Torino, in un momento cruciale per le politiche e i programmi educativi nell’ambito dell’attività motoria. E’ questo il principale messaggio emerso dal convegno dedicato alle prospettive in medicina e traumatologia dello sport, tenutosi nella Aula Honoris della Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino.

L’incontro, coordinato dal Direttore Sanitario Suism Giorgio Diaferia, ha riunito intorno a un tavolo figure di spicco del settore medico-sportivo torinese: dal professor Ezio Ghigo della Scuola di Medicina dell’Università di Torino a Riccardo D’Elicio presidente del Cus, dal professore Marco Minetto della Scuola di specializzazione in Medicina dello Sport alla dottoressa Sara Belcastro specialista in endocrinologia. Ha portato i saluti del Comune di Torino il consigliere Marco Chessa, membro della Commissione Sport a Palazzo Civico.

Proprio Marco Chessa ha inaugurato la lunga serie di interventi prevista nel corso della giornata, ponendo l’attenzione sulla necessità di migliorare l’educazione motoria rivolta alle nuove generazioni e sui grandi eventi sportivi che caratterizzeranno l’immediato futuro della città.

Chessa ha ricordato un dato allarmante: in Italia due bambini su tre non riescono a  completare una capriola. Un chiaro segnale di come la politica nazionale e locale debbano necessariamente intervenire per stimolare al movimento generazioni sempre più abituate alla sedentarietà, con pesanti ricadute sul sistema sanitario. Il Consigliere ha inoltre rammentato come la città sia in procinto di ospitare eventi di portata internazionale, come gli European Masters Game e, nel 2019, i mondiali di Volley.

L’esponente di maggioranza ha infine lasciato una porta aperta alla tanto dibattuta candidatura olimpica per il 2026, evidenziando come l’amministrazione si stia muovendo per portare in città qualcosa di più grande degli eventi già in programma.

La parola è poi passata ad Ezio Ghigo che ha focalizzato l’attenzione sull’importanza della figura del medico sportivo, ma anche sulla necessità di creare team di lavoro che, mettendo in comunicazione gli esperti con i professionisti formati dal dipartimento di Scienze Motorie, sappiano riabilitare con efficacia i pazienti e curare alcune patologie attraverso l’attività motoria. Proprio riguardo la facoltà dedicata alle professioni sportive, da qualche anno dislocata in diverse strutture, Ghigo ha ribadito la necessità di individuare una sede unica, in grado di costituire un polo dove creare sinergie tra medicina e sport.

Seguendo questa logica Marco Minetto ha fatto notare come il ritorno sotto la mole della scuola di specializzazione per medici sportivi rappresenti un’incredibile risorsa, ancor più in un panorama sanitario nazionale in cui la richiesta di questa specifica figura professionale è in costante aumento. Una piccola vittoria in un momento in cui la città è chiamata a riflettere ad ampio spettro sul suo futuro, compreso quello medico-sportivo.

Chissà che un giorno la Torino olimpionica delle notti bianche non possa unirsi a quella dei centri di eccellenza di medicina sportiva. Per adesso si rimane in attesa, e si spera che la politica batta un colpo.

Guarda il video della giornata

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