Jacopo Bianchi | Un gesto «infame». Non ha usato mezzi termini Giuliano Parodi sindaco di Suvereto, paese di poco più di tremila abitanti in provincia di Livorno, per definire l’uccisione e lo scuoiamento di un lupo, fatto ritrovare appeso a un cartello stradale lungo una strada di accesso al paese. Il primo cittadino ha anche pubblicato sul profilo facebook del Comune la foto della carcassa dell’animale («per decenza tagliata»), auspicando che «i colpevoli siano individuati ed esemplarmente puniti». È successo il 28 aprile scorso, ai confini con Monterotondo. C’era anche un cartello, con la scritta di dubbia interpretazione oltre che di dubbio gusto: «No agli abbattimenti Sì alla prevenzione».
L’AIDAA, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, ha messo a disposizione una taglia da 30.000 euro per chiunque aiuterà a individuare e denunciare i responsabili. «Due le segnalazioni già arrivate -ha detto all’Ansa Lorenzo Croce presidente di Aidaa- ma la sensazione è che in paese molti sappiano chi sono i responsabili ma ci sia una sorta di omertà». Il Comune si costituirà parte civile in un eventuale processo. Della vicenda si stanno occupando i Carabinieri Forestali.
L’episodio di Suvereto potrebbe essere legato alla vera e propria guerra scatenata dopo che negli scorsi mesi la Conferenza Sato-Regioni ha messo mano al Piano di conservazione e gestione del lupo (ne abbiamo scritto qui), che ipotizzava l’abbattimento selettivo degli animali.
Una contrapposizione tra ambientalisti da una parte e cacciatori-allevatori dall’altra. Ma, ha detto ancora Lorenzo Croce, «bisogna distinguere tra lupi e cani abbandonati che danno luogo ad ibridi. Da tempo proponiamo una campagna di cattura e sterilizzazione per i lupoidi che alterano l’equilibrio naturale, ma nessuno ci ascolta».