Gilberto Germani | Presidente Enpa Saronno | Ancora oggi migliaia di animali, in tutto il mondo, sono utilizzati in sagre, pali e feste popolari, forzati a compiere azioni per loro innaturali, costretti a competizioni estenuanti o esibiti per essere venduti. Dopo aver parlato delle tradizioni italiane, proseguiamo analizzando cosa succede in Spagna.
Oltre alle corride ogni anno si svolgono in Spagna circa 3.000 feste patronali in genere in onore di santi e madonne locali in cui vengono coinvolti, tormentati e uccisi animali di ogni specie: vitelli, caprette, asini, cani, gatti, oche, galli. Quasi tutte le feste si concludono con il taglio dei genitali dell’animale. I bambini sono spesso invitati ad emulare i grandi. In alcune cittadine i bambini entrano gratis a vedere la corrida. Proibite dal 1963 sono oggi incoraggiate dalle autorità sia civili che religiose e alcune, considerate di interesse turistico internazionale, vengono sovvenzionate ufficialmente.
Festa di San Firmino a Pamplona | Ogni anno, dal 7 al 14 luglio, le strade della città spagnola di Pamplona si tingono di rosso. Migliaia di turisti stranieri e spagnoli, in occasione della festa di San Firmino – Los Sanfirmines, in spagnolo – invadono le strade della città, nel nord del Paese, indossando la tradizionale bandana rossa e la camicia bianca.
La festa è nota per il cosiddetto encierro, la liberazione dei tori che corrono per le strade in ciottolato della città inseguendo i partecipanti. Il 7 luglio, giorno d’apertura dell’edizione del 2015, sono stati liberati sei tori di circa sei tonnellate e mezzo. Nei due minuti e 23 secondi della corsa, che si snoda su un percorso di 850 metri, i tori hanno incornato due americani e un cittadino britannico. Altre otto persone sono rimaste ferite, ma nessuno è in pericolo di vita. Dal 1990, sono morte 15 persone durante la corsa. La festa di san Firmino, che onora il santo patrono della città, risale al tredicesimo secolo e divenne famosa grazie al romanzo dello scrittore americano Ernest Hemingway Fiesta (Il sole sorgerà ancora, 1926). La corsa di Pamplona è contestata duramente dagli animalisti, che protestano contro le crudeltà inflitte ai tori, uccisi dopo la corsa.
Festa dell’asinello | Ogni anno a Villanueva de la Vera (Extremadura) durante la “Pero Palo” Fiesta, il martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale, un asinello piccolo e vecchio cavalcato dall’uomo più grasso del villaggio, attraversa il paese attorniato dalla folla isterica e ubriaca che lo bastona selvaggiamente. viene trascinato dalla folla. Quando cade viene obbligato a rialzarsi a randellate, mentre i bambini lo riempiono di botte, calci e pugni, per ore esposto a colpi di pistola vicino alla sua testa e mortaretti esplodono tra le sue zampe, ed a causa dello stress, l’asino suda molto e crolla un certo numero di volte finché l’animale agonizza. Una volta l’intero festival era improntato sul fatto che il divertimento dovesse finire nel momento in cui “finiva l’asino”, ossia quando l’animale moriva. Le leggi più recenti dovrebbero proibire questo genere di crudeltà in toto ma nella Spagna di oggi poco è cambiato, e sebbene a Villanueva non si possa più abusare dell’asino, le torture si ripetono identiche e sistematiche, ogni anno.
Festa del Toro Embolado | E’ la “festa” del Toro con le corna di fuoco, tradizione che continua a essere praticata in una cinquantina di province di Valencia, Castellan e in altri paesi della Spagna. Si avvitano alle corna del toro piccoli arnesi con palle di cotone, olio e catrame a cui viene dato fuoco. Mentre l’animale impazzisce per il catrame infuocato che gli brucia il muso e gli occhi, viene inseguito, perseguitato e bastonato dalla folla.
Queste, però, non sono le uniche occasioni durante le quali vengono maltrattati e uccisi animali, in nome di una supposta tradizione e cultura. A Manganeses Polverosa (Castilla Leon) una capra viva viene gettata dal campanile della chiesa, mentre a Salas de los Infantes polli e tacchini vengono uccisi a bastonate da ragazzi con gli occhi bendati, tra le urla della folla scatenata. A Sagunto (Valencia) si pratica il lancio in aria dei tacchini durante il quale si tenta di afferrarli in qualsiasi modo, anche se muoiono. Il 5 ottobre del 2007 il Tribunale Superiore della Giustizia ha annullato la risoluzione amministrativa che autorizzava questa festa nel 2005. L’opinione pubblica è ancora divisa.
A Tordesillas (Castilla-Leon) un toro viene rincorso e massacrato a colpi di lancia da un centinaio di uomini a cavallo. Vince la “lancia d’oro” chi riesce ad atterrare l’animale e a tagliargli i testicoli, mentre il toro è ancora vivo e cosciente. A Benavente (Zamora) diversi tori vengono strangolati lentamente con una corda legata al loro collo e tirata da 300 uomini. A Coria (Caceres) la folla insegue dei tori attraverso le strade del villaggio lanciando loro freccette e mirando agli occhi. Quando gli animali si accasciano vengono castrati, mutilati e pugnalati fino alla morte. A Carpio del Tajo (Castilla la Mancha) dei cavalieri staccano la testa a oche vive appese a una corda stesa attraverso la piazza del mercato.
Negli ultimi anni è stato proibito lanciare la capra dal campanile a Manganesos de la Polvorosa. Adesso si lancia una capra di cartone o di pietra Vietata anche la manifestazione dei galli di Guarrate (a Zamora) dove uomini a cavallo dovevano squartare dei galli con una spada. Proibito anche a Cazalilla (Jaén) lanciare una tacchina dal punto più alto della chiesa del popolo.
Un altro esempio di maltrattamento animale che esiste in Spagna riguarda i levrieri. Grazie alla loro velocità, i cacciatori comprano questi cani per una stagione, e se ne disfano impiccandoli quando termina la stagione della caccia. Molti di questi animali sono stati ritrovati impiccati a rami di alberi nei boschi della provincia di Toledo, ma questa mattanza ha luogo in tutto il Paese.