Federico Cuomo | Qualcosa si muove. Sembra essere questa la sensazione che traspare all’interno delle circoscrizioni torinesi, a una settimana dalla firma del sindaco Chiara Appendino del “piano periferie” a Palazzo Chigi: un progetto nazionale che prevede lo stanziamento di 18 milioni di euro che la giunta potrà spendere sul territorio dell’area metropolitana nei prossimi tre anni.
L’accordo ha permesso l’inaugurazione di AxTO, un piano d’azione che prevede interventi di riqualificazione urbana su tutta l’area cittadina, grazie a 44 micro-progetti pensati per ridare vita alle zone maggiormente in difficoltà del capoluogo piemontese, suddivisi in cinque assi: spazio pubblico, lavoro, casa, scuola e partecipazione.
Una speranza alimentata dal fatto che, come ha dichiarato il presidente della Circoscrizione 5 Marco Novello, la giunta sta pensando a un dietrofront riguardo al taglio dei fondi destinati ai quartieri, annunciato lo scorso novembre. A breve Appendino inizierà un tour dei quartieri per spiegare come verranno stanziati i soldi messi a disposizione, anche per coinvolgere la cittadinanza. Un tentativo che trova riscontro nell’operato degli stessi presidenti di circoscrizione che, attraverso l’istituzione delle Commissioni di quartiere, sperano di raccogliere l’adesione di associazioni, imprese e singoli cittadini per discutere riguardo i futuri interventi sul territorio.
Novello ha inoltre sottolineato come lo stanziamento statale dovrebbe portare benefici importanti anche all’interno della rispettiva area di competenza, che comprende i quartieri Lucento, Vallette, Madonna di Campagna e Borgo Vittoria, grazie alla conclusione dei lavori a Parco Dora e il rifacimento di alcune scuole ed edifici pubblici.
L’area verde che si estende lungo il fiume dovrebbe ospitare un nuovo parco culturale, simbolo della rinascita post-industriale, con un investimento di circa 380 mila euro. Segnali di collaborazione che riavvicinano momentaneamente i rappresentanti dei quartieri e la giunta pentastellata, più volte ai ferri corti nei mesi passati. Un’occasione anche per quei quartieri come le Vallette, che un tempo erano considerati ai margini della città ma che oggi, come ha tenuto a rimarcare il presidente Novello, sono migliorati visibilmente nonostante la crisi, e si propongono come nuove zone con spazi ideali su cui l’amministrazione potrà ulteriormente investire.
Il futuro di Torino sembra così necessariamente passare dalle periferie, senza essere ridotto unicamente a un efficace spot elettorale, e rappresentando la base più concreta per far comunicare due mondi, quello del PD e del M5S, che a livello nazionale sembrano essere sempre meno disposti al dialogo. E’ ancora presto per cantar vittoria, ma forse qualcosa di buono per i quartieri della periferia torinese si muove.