Redazione | VIDEO | Le fonti fossili costano a ciascun cittadino europeo seicento euro all’anno. Una vera e propria tassa, che alimenta il sussidio da trecento miliardi di euro destinati dall’Unione Europea alla produzione energetica da petrolio carbone e gas naturale. Il dato è contenuto nelle 4.400 pagine del pacchetto legislativo “Energia pulita per tutti gli europei”, ovvero le proposte della UE per dare impulso alla trasformazione del mercato dell’energia. Seicento euro pro capite, quasi un “incentivo a inquinare” emerso nel corso dell’ultima riunione plenaria durante l’intervento dell’europarlamentare Dario Tamburrano, membro della commissione industria ricerca energia.
“Il dato sui sussidi alle fonti fossili -scrive Tamburrano sul suo blog– è citato in una sola riga nel terzo capitoletto del secondo allegato alla comunicazione della Commissione Europea Clean energy for all Europeans e la comunicazione accenna soltanto ad un ancora significativo supporto pubblico ricevuto da carbone, petrolio, gas come penultimo argomento del penultimo paragrafo, senza fornire cifre o dettagli”. La consistenza del sussidio da trecento milioni emergerebbe sempre dal secondo allegato dove -scrive ancora Tamburrano- si dice che a livello mondiale i sussidi alle fossili ammontano a 4.800 miliardi di euro, 640 euro a testa per ognuno dei 7,5 miliardi di esseri umani che abitano il pianeta.
Per le fonti rinnovabili, sempre il pacchetto legislativo dell’Unione, promette di mobilitare 117 miliardi di euro all’anno di investimenti pubblici e privati. Cioè, conclude Tamburrano, appena il 39% dei sussidi destinati alle fonti fossili.