Federico Cuomo | Toni pacati e linguaggio comprensibile, di questi tempi una rarità quando si parla di referendum. È stata proprio la capacità di non cedere a tecnicismi da “addetti ai lavori” il pregio del confronto che ha visto protagonisti Carlo Emanuele Gallo e Mario Dogliani, due tra i più noti giuristi torinesi .
Il faccia a faccia ospitato alla Palazzina Einaudi dell’università di Torino ha preso le mosse dalla rappresentanza delle autonomie locali nel nuovo senato. Per il professor Gallo i senatori eletti dai consigli regionali garantirebbero la difesa dei diritti delle realtà territoriali, senza dare adito a provincialismi. Una modifica che invece rischia di non tener conto del volere dei cittadini secondo Dogliani. Stesso disaccordo sul superamento del bicameralismo paritario: Gallo convinto dell’efficacia della proposta per velocizzare il procedimento legislativo, Dogliani contrario per l’eccessivo potere che assumerebbe il governo insieme a una camera eletta con il premio di maggioranza.
Non sono però punti di contatto tra i due esperti, come nel caso delle modifiche dei quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica e il nuovo centralismo statale imposto alle regioni su alcune materie, tra cui la sanità. Temi caldi che hanno saputo attirare l’attenzione, senza mai annoiare la platea di studenti e semplici curiosi, ma che soprattutto hanno aiutato a capire meglio che cosa realmente comporti il passaggio della riforma. Occasioni rare per chi è abituato ai rumorosi scontri televisivi, quasi mai chiarificatori.