Gilberto Germani | Presidente Enpa Saronno | Il coniglio domestico è volgarmente definito coniglio “da carne”, anche se può essere un perfetto animale domestico tanto quanto il coniglio nano, che ne è una sua derivazione. La taglia del coniglio domestico varia secondo la razza, con una media che oscilla tra 1,5 e 5 kg. Vive mediamente dai 7 ai 9 anni.
Dove vive Il coniglio domestico può anche vivere libero, tenendo la gabbia solo per la tana. Naturalmente, se si opta per questa scelta, bisogna avere una casa “a prova di coniglio”: fili coperti, niente tappeti, i materiali tossici e le piante velenose non raggiungibili e gli accessi ai terrazzi controllati, specialmente se con ringhiera, perché i conigli sono attratti dal vuoto. Se si decide di tenerlo in gabbia, essa deve essere spaziosa: le misure minime sono di 80x40x40 cm. ma non sono certo l’ideale ed è meglio offrirgli un ambiente più ampio. In commercio si trovano gabbie con fondo di plastica facilmente lavabile e con bordo alto circa 10 o 15 cm, che permette al coniglio di guardare all’esterno ed evita, al contempo, l’uscita del materiale usato per il fondo. La gabbia, dotata di due sportelli (uno superiore e uno frontale basso per l’accesso al coniglio) deve essere collocata nella zona più fresca e meno umida della casa, onde evitare che il coniglio rischi di contrarre malattie respiratorie. La temperatura ideale varia dai 13° ai 24° C; se s’innalza sopra i 29-30° C., il rischio di colpi di calore per l’animale è molto alto.
Cosa mangia L’alimentazione del coniglio domestico si deve basare principalmente su verdura fresca lavata con acqua, asciugata e non fredda, dosata secondo il peso (ogni giorno in media 300 gr. per ogni kg. di peso) e fieno verde non sbriciolato. La sua dieta va integrata con frutta poco zuccherosa. Il coniglio non deve mangiare assolutamente cereali (difficilmente digeribili, fermentano provocando blocchi intestinali), frutta secca e legumi, mentre il pellet non deve contenere cereali e fibre. Lasciare a disposizione dell’animale acqua fresca e pulita, meglio se contenuta in beverini a beccuccio.
Igiene e cura Il coniglio è un animale pulito che in natura non sporca nella tana in cui dorme. Non è affatto difficile insegnargli a usare una lettiera: è sufficiente una semplice cassettina di plastica, riempita con lettiere di carta riciclata, scarti di legno o paglia pressata (sono più care, ma assorbono liquidi e odori e vanno cambiate meno spesso). Si consiglia di non utilizzare lettiera per gatti né segatura o sabbia per roditori (la segatura di conifera, con i vapori dell’urina, produce fenoli e diventa tossica); il tutolo di mais non è dannoso, ma non assorbe nulla. Aggiungere un po’ di fieno nella cassettina per stimolare il coniglio a entrarvi e imparare presto che quello è il suo bagno. Ricordarsi di controllare periodicamente le unghie e i denti dell’animale, perché crescono velocemente e devono essere tagliati, preferibilmente da un veterinario.
Le sue abitudini La sua attività non è legata a un particolare periodo della giornata: dorme o è attivo sia di notte sia di giorno. E’ molto socievole, di poche pretese, facile da allevare e addomesticare. L’ideale per una buona convivenza è una coppia di esemplari sterilizzati, perché sono ottimi compagni e non sono antagonisti. Due femmine, anche se prese insieme, una volta raggiunta la maturità sessuale difficilmente continueranno a convivere pacificamente e sarà necessario separarle. Due maschi, presi insieme da cuccioli, possono andare d’accordo ma, raggiunta la maturità sessuale, sarà bene sterilizzarli, perché inizieranno a litigare e a mordersi. La sterilizzazione va fatta verso i 3 o 4 mesi, quando non hanno ancora sviluppato forti istinti di dominanza, così sarà più semplice la convivenza futura.
Cure veterinarie Il coniglio domestico ha bisogno di due vaccinazioni da ripetere ogni 6 mesi: la prima è contro la mixomatosi e la seconda è contro l’enterite emorragica virale, entrambe malattie incurabili ed estremamente contagiose (negli allevamenti la presenza di un solo soggetto infetto comporta, per ordine dell’ASL, l’abbattimento di tutti i conigli). Queste malattie si trasmettono non solo con il contatto diretto ma anche tramite, per esempio, le zanzare ed è per questo motivo che le vaccinazioni sono necessarie anche quando l’animale vive in casa. Si consiglia di portare immediatamente da un veterinario esperto in roditori il coniglio, qualora si notino anomalie nel suo comportamento o abitudini (feci molli, apatia, assenza di defecazione od orinazione, mancanza d’appetito, ecc.): il decorso delle sue malattie è molto veloce e la tempestività dell’intervento è spesso fondamentale. Le uniche malattie trasmissibili all’uomo sono la rogna, la tigna e la micosi.