di Redazione | Chiara Appendino e Virginia Raggi sono il simbolo della vittoria del Movimento 5 Stelle alle comunali di domenica scorsa. Due donne di trent’anni -scrive Mathilde Auvillain su Mediapart.fr– capaci di infliggere una cocente sconfitta al Partito Democratico del presidente del Consiglio (e segretario) Matteo Renzi. Una riflessione, quella del sito di informazione transalpino, che parte dal «c’est douloureux» di Matteo Orfini e continua con il calembour della «défaite capitale», perno dell’ironia di una parte della stampa italiana e straniera. Nata, l’ironia, dal divario “monstre” tra il 32% di Roberto Giachetti e il 67% di Virginia Raggi e la rincorsa di Chiara Appendino su Piero Fassino, al quale non sono bastati i dieci (e più) punti di vantaggio messi in cascina al primo turno.
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