di Chiara Cuttica – L’11 maggio 2016 la Camera ha approvato la legge sulle unioni civili. Il 17 maggio è stata celebrata la Giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transofobia. Una data scelta per ricordare il 17 maggio del 1990, giorno in cui l’omosessualità cessò di essere considerata una malattia mentale. A Torino Arcigay, Agedo, Casa Arcobaleno e altre realtà associative hanno proposto incontri e momenti di riflessione.
Particolare attenzione è stata dedicata quest’anno alla formazione culturale e al tema della genitorialità, trattato da più punti di vista. Il ruolo dei genitori, infatti, passa spesso in secondo piano, con padri e madri lasciati soli ad affrontare un momento particolare della vita: accompagnare il proprio figlio all’accettazione dell’omosessualità.
Anche le relazioni con la scuola e con la sanità spesso non sono facili. Le dinamiche che si creano con le famiglie hanno spesso al centro non i figli ma i genitori e le loro scelte.
L’esempio della rubrica Dear daddy, curata dallo scrittore di Internazionale Claudio Rossi Marcelli, testimonia però come essere un genitore gay non faccia differenza nei confronti dei propri figli.
Anche la musica ha dato il suo contributo alla Giornata con il concerto del Qoro, il primo coro LGBT di Torino nato nella comunità della Chiesa Valdese.