Un modo efficace per gestire lo stress è quello di utilizzare tecniche che inducano “risposte di rilassamento”, un’applicazione promettente per tali pratiche potrebbe essere quella di affiancare le terapie convenzionali nel trattamento delle patologie autoimmuni
Questa rubrica è a cura di Elisir di Salute, la rivista bimestrale cartacea e digitale di medicina, alimentazione, benessere ed ecologia, che propone il punto di vista medici e ricercatori. In questo spazio troverete ogni mese interessanti approfondimenti su vari temi legati alla salute attraverso un’informazione chiara e autorevole
Dal numero di marzo-aprile di Elisir di Salute
Effetto Rilassamento
L’utilizzo di tecniche che inducano “risposte di rilassamento”, oltre a contrastare lo stress, può avere una funzione terapeutica in varie patologie
Dott.ssa Francesca Sireci
Psicologa Psicoterapeuta
Poliambulatorio Privato Saragozza -Bologna
Psicologa presso Centro Sclerosi Multipla ASMN Reggio Emilia
Non a caso la parola stress è certamente fra le più inflazionate dei nostri tempi, e infatti questa condizione molto spesso accompagna il nostro modo di vivere. In questo articolo ci si propone di far chiarezza su cosa si intenda per stress e soprattutto quale sia la nostra risposta psico-corporea, a cui si contrappone d’altro canto la risposta di rilassamento. Due processi che interagiscono simultaneamente con il sistema mente-corpo producendo effetti uguali e contrari.
Cosa si intende per stress?
Il termine è “preso in prestito” dal mondo della fisica e sta ad indicare uno stato di tensione, compressione, trazione o torsione che una forza agisce su un corpo solido modificandone la forma. Walter Cannon, fisiologo del 1900, utilizzò quest’immagine per meglio rappresentare il concetto di stress anche in termini medici, indicandolo come un qualsiasi fattore in grado di alterare le normali funzioni fisiologiche e psicologiche dell’organismo. L’organismo per sua natura, come a perseguire la legge della vita, tende a mantenere uno stato di equilibrio, detto “omeostasi”. Tale omeostasi è data da un insieme di parametri biochimici e fisiologici che variano (entro limiti piuttosto ristretti) in continuazione. Lo stato di disagio indotto dalla risposta di stress ha luogo quando tale omeostasi si altera in maniera consistente. Gli stimoli stressogeni possono essere di diversa natura: un cambio repentino delle abitudini di vita, una situazione conflittuale vissuta in una relazione in famiglia o con se stessi, una decisione importante da prendere, un ritmo lavorativo incalzante… Potremmo enumerare una serie infinita di contesti e situazioni potenzialmente stressogeni, tuttavia ciò che definisce la risposta allo stress come fenomeno disfunzionale non è tanto la causa esterna in quanto tale, quanto piuttosto il modo in cui il singolo individuo gestisce tale situazione dal punto di vista cognitivo, emotivo e comportamentale.
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