Chiara Cuttica | Ogni 21 marzo dal 1996 l’associazione Libera celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. A Torino diecimila persone hanno sfilato in corteo per le vie del centro, fino a raggiungere piazza Carignano dove sono stati letti i nomi di novecento vittime innocenti della criminalità organizzata.
Studenti e associazioni hanno poi preso parte ai tanti workshop organizzati durante tutta la giornata: in Municipio, in Sala Colonne, i lavori dei laboratori di pensiero sono stati aperti da Fosca Nomis, presidente della Commissione per la Legalità della Città metropolitana. “La mafia ci vuole poveri, senza soldi, ma anche senza pensieri, senza cultura, senza capacità di scegliere” ha detto il presidente Nomis, puntando l’attenzione su educazione e istruzione, per rendere i giovani cittadini attivi e responsabili nei confronti della collettività.
Anche la campagna di Libera Miseria Ladra punta a sensibilizzare sul tema della povertà, perché ci sia un’inclusione sociale di chi non ha risorse. Una emergenza, quella dell’emarginazione, centrale anche a Torino, dove gli assistiti permanenti -ha detto il presidente del gruppo Abele Leopoldo Grosso- sono il 20% della popolazione.
“La più grande violenza alla persona è la privazione della libertà, allora se i nostri piedi nella marcia segnano la speranza, dobbiamo dare una direzione al nostro cammino, ricordando che la pace è la bussola” ha detto don Luigi Ciotti.