JB | Il sindaco li aveva cacciati dal campo, una espulsione in piena regola con tanto di cartellino rosso e provvedimenti disciplinari a carico della società sportiva che aveva permesso loro di allenarsi sul rettangolo verde dell’impianto comunale.
È successo un mese fa a Mortara (leggi il resoconto del Corriere della Sera): protagonista il sindaco leghista della cittadina in provincia di Pavia Marco Facchinotti, che ha negato a un gruppo di migranti africani l’accesso all’impianto sportivo.
“Non vogliamo che persone con uno status ibrido si allenino sui campi del Comune” ha detto il primo cittadino, ipotizzando anche la revoca della convenzione per la gestione dei campi al Mortara Calcio.
Dopo quell’episodio gli aspiranti calciatori, tutti ragazzi intorno ai vent’anni e qualcuno con un trascorso nel calcio professionistico del propio Paese, hanno trovato ospitalità su altri campi della Lomellina prima e della Lombardia poco dopo. A seguirli la Cooperativa Faber, impegnata in un progetto che interessa un centinaio di migranti e richiedenti asilo.
Domenica 8 novembre saranno in Piemonte, ospiti dell’impianto sportivo comunale di Torrazza, in provincia di Torino. Sono stati invitati a un torneo amichevole, un triangolare con i padroni di casa dell’Usd Junior Torrazza e i Survivor (nella foto qui a fianco), prima squadra in Italia composta interamente da rifugiati.
Il triangolare fa parte dell’iniziativa “Solidarietà è Partecipazione”, una giornata di calcio e amicizia per dire no al razzismo e alla discriminazione. Fischio d’inizio alle 10,30 con una seduta di allenamento e una lezione di tattica per tutti gli atleti. Mister d’eccezione saranno Serino Rampanti e Giuseppe Pallavicini dell’Associazione Ex Calciatori Granata. Insieme a loro anche l’avvocato Pierluigi Marengo, presidente del Toro della rifondazione post lodo Petrucci.