JB | Gli Italiani si fidano dei loro sindaci e il Comune è l’ente statale più credibile. A dirlo il rapporto L’Italia che vuole essere migliore, un’indagine della SWG presentata nel corso di una tavola rotonda alla 32° assemblea nazionale dell’Anci a Torino. Ne hanno discusso il presidente di Anci Piero Fassino, il direttore de La Stampa Mario Calabresi, l’arcivescovo di Torino Cesare Nosiglia e il sindaco di Cagliari Massimo Zedda.
Oggi il Comune, dai capoluoghi ai piccoli centri, è l’istituzione che gode di maggiore stima ed è percepita come più vicina e attenta alle esigenze. I primi cittadini -si legge nel rapporto- sono i referenti preferiti, ai quali ci si rivolge con fiducia: al sindaco e ai Comuni (spesso solo a loro) gli Italiani chiedono di risolvere i problemi del quotidiano, anche su questioni che non investono direttamente le competenze dei municipi. “Questo perché -spiega Enzo Risso di SWG- i Comuni sono in prima fila per ricostruire il rapporto tra cittadini e istituzioni”.
Gli Italiani, dice ancora il rapporto, chiedono ai Comuni servizi e sicurezza e si aspettano da chi li amministra onestà, giustizia ed equità. Tutte qualità del buon amministratore che ha solo un modo per ispirare fiducia: dare risposta alle domande dei cittadini. Così Massimo Zedda, sindaco di Cagliari: “Siamo il vertice di una macchina complessa e se negli anni Novanta le richieste erano servizi per giovani e anziani oggi la percezione dell’ente-comune è profondamente cambiata e con essa sono cambiate le aspettative”.
I Comuni, negli anni, hanno dovuto fare i conti con i tagli ai bilanci, proprio quando la crisi economica ha colpito famiglie e imprese. La crisi ha acquito i problemi e moltiplicato le richieste e sono stati i Comuni ad arginare le situazioni più gravi. Un atteggiamento che ha accresciuto la fiducia nei sindaci. Ne è convinto Piero Fassino: “nessuno come un sindaco è vicino ai cittadini, è il volto tangibile della politica e di chi amministra, più di un consigliere regionale e di un parlamentare”.