JB | Cambiamenti climatici e ambiente tornano all’ordine del giorno della politica. L’agenda è quella dei Laburisti inglesi, alle prese con la rifondazione dopo la sconfitta alle elezioni di maggio. In estate è iniziata la corsa per la guida del partito: le consultazioni sono fissate per il 12 settembre e tra i più accreditati per la vittoria c’è Jeremy Corbin, che sul tavolo ha messo uno dei programmi più di sinistra degli ultimi trent’anni .
Nei giorni scorsi EcoGraffi ha spiegato perché parole come “ecologia”, “ambiente”, “clima” siano uscite dal lessico della politica non solo dei Conservatori ma soprattutto dei Laburisti. E lo ha fatto citando un articolo di Leo Barasi pubblicato su The Ecologist. Dieci anni fa in Inghilterra -scrive Barasi- era impossibile per Lab e Tories vincere un’elezione senza impegnarsi sul tema dei cambiamenti climatici. Poi però la crisi economica ha cambiato tutto: i Laburisti hanno preferito concentrarsi su questioni economiche e senza più il freno dei LibDem Cameron ha inaugurato il nuovo mandato abolendo le misure restrittive sulle emissioni inquinanti e tagliando il fondo che avrebbe dovuto finanziare gli incentivi per l’installazione dei pannelli solari.
Ecco così farsi avanti Jeremy Corbin. È deputato dal 1983, fa politica da quando aveva 14 anni, si è battuto per il disarmo nucleare, ha lavorato per il sindacato del pubblico impiego ed è sempre stato una voce fuori dal coro all’interno dei Laburisti. Ha messo al centro del suo programma ambiente istruzione ed economia e vuole chiudere con quella che definisce “politica tecnocratica e manageriale” degli ultimi venti anni. Tanti saluti a Tony Blair e nuova linfa per battaglie e dibattiti.
In una delle sue prime uscite, intervistato da Damian Kahya per EnergyDesk, ha individuato le priorità della nuova agenda del centrosinistra made in England: pannelli solari su tutte le case e magazzini, efficienza energetica di tutto ciò che consuma elettricità e soprattutto nazionalizzazione delle sei compagnie private che dominano e gestiscono il mercato dell’energia in Gran Bretagna.
Una rivoluzione, insomma, che è partita in sordina questa estate e sta prendendo forma giorno dopo giorno in tante sale riunioni della Gran Bretagna, sempre affollate quando a parlare è Jeremy Corbin.