Anche alle porte di Torino esiste una terra dei fuochi. È quanto emerso da un controllo della Guardia di Finanza nel comune di San Gillio nel torinese.
Una discarica a cielo aperto che copre un terreno pari a 5000 mq è il risultato dell’accumulo di 450 t di rifiuti pericolosi ad opera di una ditta di stampaggio chiusa nel 2006. Quel che è peggio è che tra i rifiuti considerati pericolosi abbandonati nella più totale incuranza pare ci siano 12 t di fibra di amianto e 6000 kg di prodotti chimici da decontaminare.
Conosciamo bene i danni provocati dall’esposizione alle fibre di amianto, come non ricordare i recenti fatti di cronaca legati alla sentenza Eternit e al numero di vittime del comune di Casale Monferrato, purtroppo in crescente aumento. Il titolare della società proprietaria del terreno è stato denunciato e il Comune e Arpa Piemonte sono stati informatiper attivare le operazioni di bonifica.
Di amianto avevamo parlato nella passata stagione di Marcopolo con il prof. Benedetto Terracini, esperto e profondo studioso del problema, ci aveva parlato di come il picco delle morti per amianto sia destinato ancora a crescere proprio nell’arco dei prossimi dieci quindici anni.